INDUSTRIA 4.0 – Innovazione digitale delle imprese e dei processi

INDUSTRIA 4.0 – Innovazione digitale delle imprese e dei processi

Industry 4.0 è un trend tecnologico che si basa sulla raccolta e l’elaborazione di dati provenienti dagli impianti di produzioni delle industrie di numerosi settori produttivi.

È fondamentale perciò che ci sia interconnessione e cooperazione di macchinari, prodotti, persone e informazioni e a tal fine le tecnologie dell’informazione e della comunicazione costituiscono un elemento fondamentale.

Il termine Industria 4.0 deriva da un progetto nella strategia high-tech del governo tedesco, che promuove l’informatizzazione della produzione ed è correlato alle rivoluzioni industriali che si sono succedute nel tempo.

 

Nei prossimi 5 anni, il 10% delle aziende italiane sarà dotato di un CHIEF INNOVATION OFFICER. È un profilo trasversale: conosce i meccanismi e le traiettorie dell’innovazione, parla il linguaggio dei tecnici, sa comprendere, elaborare e correggere i processi produttivi/logistici/etc., ha un punto di vista da HR, etc.

Non è una figura temporanea, ma guida un percorso di innovazione continua: l’innovazione non è un’operazione concentrata nel tempo ma una filosofia aziendale.

Nella “terza rivoluzione industriale” l’introduzione dei PC desktop, l’office IT, l’automatizzazione basata sull’uso dei computer sono stati gli elementi dirompenti, mentre nella “quarta rivoluzione industriale”, assume un ruolo centrale la connessione alla rete Internet. Da uno studio di Boston Consulting emerge che la “quarta rivoluzione industriale” si centra sull’adozione di alcune tecnologie definite abilitanti, ritenute fondamentali per la crescita e l’occupazione, poiché sviluppano soluzioni o miglioramenti tecnologici attraverso esperienze di ricerca capaci di rivitalizzare il sistema produttivo.

 

La “quarta rivoluzione industriale” si basa, tra l’altro, sulla enorme quantità di dati che è possibile estrarre nell’intero ciclo vita di un prodotto o servizio, e sulla grande capacità di calcolo oramai disponibile a costi accessibili, che permette di estrarre valore da tutti questi dati.

L’adozione del nuovo approccio Industria 4.0 richiede una evoluzione mirata e progressiva delle tecnologie adottate da tutti gli attori della catena del valore, con la disponibilità a correggere i propri processi per evitare di introdurre degli “sprechi digitali”. La questione delle competenze diventa pertanto cruciale, con nuove figure che si stanno affermando ma allo stesso tempo con un sistema formativo che si deve adeguare.

Da una parte emerge la necessità di incrementare la disponibilità di profili “classici”, quali tecnici ICT, che costituiscano lo zoccolo necessario per applicare le tecnologie a nuove modalità operative e di analisi guidate da nuovi profili quali il Data Scientist e il Chief Innovation Officer. Queste ultime sono figure piuttosto particolari, poiché non esistono corsi di studi specifici per formarle, necessitando inoltre di una serie di competenze trasversali e, in alcuni casi, di soft skills ed esperienze di processo che possono maturare solo con il tempo.

Il termine Industria 4.0 indica infatti una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti.

 

Questi sono solo alcuni degli aspetti  trattati nel primo workshop organizzato via  webinar “INDUSTRIA 4.0 – Innovazione digitale delle imprese e dei processi” organizzato da Fondazione LINKS, in qualità di partner scientifico, nell’ambito del Piano GENIO “Generare Nuove Idee per l’Occupazione”.

Gli atri due incontri, previsti dal Piano sul tema dell’innovazione tecnologica in ambito

aziendale, si terranno in autunno 2020.

 

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